Archiviata la quindicesima edizione dell’Expression International Dance Competition e in attesa dell’edizione 2020, abbiamo intervistato alcuni dei giovani talenti che hanno vinto le borse di studio messe in palio al concorso.
Rebecca Ferreri
15 anni
Per Rebecca partecipare ad Expression è sempre una grande emozione e quest’anno è finalmente riuscita a piazzarsi al secondo posto con due borse di studio: una per Cuballett di Barcellona e l’altra per Dance Area di Ginevra dove ha poi deciso di svolgere la sua esperienza. La ragazza ci ha raccontato che quando è arrivata è stata accolta dalla direttrice M. Christine Maigret de Priches, che “si è resa subito molto disponibile per farci trovare a nostro agio e mi ha accompagnato facendomi visitare tutta la scuola che era molto spaziosa ed aveva tantissime sale dove poter danzare”.
“Poter vivere a pieno Dance Area, grazie al dormitorio, mi ha permesso con molta facilità di stringere legami con ragazze di diverse nazionalità con le quali è nato da subito un bellissimo rapporto di condivisione e allegria”.
Ha incontrato qualche piccola difficoltà con la lingua e nel corso di danza classica che, non essendo la sua disciplina ed essendoci un livello altissimo, ha seguito per una sola lezione poi ha preferito concentrarsi su altri stili.
“Le mie aspettative non solo sono state rispettate ma sono state superate: nuove amicizie, nuovi stili e nuovi metodi di insegnamento. Poi ho ricevuto i complimenti dagli insegnanti presenti e ci tengo a ringraziare la mia insegnate Sandra Rossi (ballerina diplomata IDA) e la Ritmo Danza Asd.”
Daniele Ingrassia
33 anni
Ha usufruito della possibilità di partecipare al Festival/Concorso Magic Word in Bulgaria rappresentando l’Italia. Per lui è stata un’esperienza di un impatto emozionale fortissimo perché c’erano ballerini di tutte le età e provenienti da tutta Europa. Ha avuto qualche difficoltà con la lingua perché, ci racconta, in Bulgaria si parla poco in inglese ma ha cercato di comunicare anche grazie alle traduzioni on line. Si è trovato benissimo perché sono stati tutti molto ospitali e cordiali e si è anche sentito molto fortunato perché ha capito che rispetto all’Italia c’è tanta povertà e lo ha colpito il fatto che i ragazzi, anche se con pochi mezzi, vogliano provare comunque per emergere.
A livello di danza ci dice che c’erano molte coreografie di danza del ventre, genere molto popolare, di classico e di moderno e avrebbe voluto vedere un po’ più di hip hop.
In generale ha visto questa esperienza come un bellissimo bagaglio da portarsi dietro per tutta la vita.
Martina Vanzetto
18 anni
Al concorso Expression ha vinto quattro borse di studio ma ha poi scelto di usufruire della borsa di studio ricevuta da Juan Polo per il Campus Internacional Adam che si è svolto in agosto a Valencia.
Racconta che si è trovata molto bene e che il Campus era ben organizzato e si respirava un’atmosfera veramente piacevole: “Le giornate erano abbastanza intense, facevamo cinque o sei lezioni al giorno, partivamo con la lezione di classico e finivamo con dei workshop di contemporaneo. Il programma, infatti, era molto vario e abbiamo avuto modo di lavorare e di sperimentare stili per noi nuovi e con diversi insegnanti”.
Per Martina la soddisfazione più grande è stata vedere quanto la sua preparazione fosse a un buon livello, confrontandosi con ragazzi provenienti da tutto il mondo e da realtà diverse. Ci confessa che tutto sommato non ha riscontrato grosse difficoltà perché è riuscita ad adattarsi ai ritmi e ad ambientarsi abbastanza velocemente e ci dice: “Ogni esperienza di questo genere è unica e sicuramente porto con me tutti i consigli e gli insegnamenti ricevuti dai maestri, la conoscenza di stili nuovi e anche nuove amicizie, ma soprattutto ho cercato di assorbire il più possibile tutto ciò che ci è stato detto”.
Melissa Gambaccini
12 anni
Vive a Castelleone di Suasa (An) e frequenta la scuola di danza Movimento e fantasia di Cagli. Anche lei ha vinto due borse di studio: una presso il Cuballet di Barcellona e l’altra al Conservatório de Dança do Vale do Sousa in Portogallo. La contattiamo alla vigilia della sua partenza per il Portogallo.
Ha frequentato il corso a Barcellona i primi quindici giorni di luglio e, racconta: “è stata un’esperienza molto importante e forte non solo dal punto di vista professionale, ma anche di vita per imparare la lingua e per conoscere tante belle persone”.
La tua giornata tipo? “Lo stage iniziava il mattino alle ore 9 poi facevo lezione fino alle 13, pranzavo con tutte le altre e le lezioni riprendevano dopo un’ora di pausa. Ho frequentato lezioni di classico, contemporaneo e carattere che non avevo mai fatto, per cui è stato anche un modo per confrontarmi con altri stili. Ho trovato gli insegnanti molto preparati ed è stato un vero piacere seguire le lezioni”.
Soddisfazioni e aspettative rispettate? “Una delle soddisfazioni più grandi è quella di aver fatto amicizia con persone anche molto diverse da me e credo che queste esperienze servano proprio a farti conoscere profondamente e a imparare a conoscere gli altri”.
Già con la valigia in mano, Melissa si augura che anche la sua esperienza in Portogallo le porti “un pieno di tante belle cose”.
Vittoria Galli
13 anni
Ci racconta con le sue parole e scrivendo di suo pugno le emozioni che ha provato al Concorso Expression e durante la sua esperienza estiva al Dance Area di Ginevra.
“Essendo il primo anno nella nuova categoria e avendo contro cinquantadue persone più grandi di me o comunque della mia stessa età un po’ di ansia pre esibizione l’avevo ma grazie al sostegno della mia famiglia, della direttrice del Centro Formazione Arte Danza Novara e della coreografa ed insegnante Marta Castelletta sono riuscita ad affrontare al meglio e con tutta me stessa quest’esperienza.
Ho avuto l’opportunità di studiare una settimana in un’accademia che era fantastica. Era tutto perfetto. Ho avuto modo di condividere la mia esperienza con altre ballerine provenienti da diverse parti dell’Europa. Mi sono trovata molto bene… Mi sentivo a casa.
Sicuramente agli inizi ci sono state delle difficoltà durante le lezioni perché non tutte rispecchiavano il mio stile, però, dopo un momento di rodaggio, mi sono ampiamente ambientata e mi sono entusiasmata per tutto ciò che mi veniva proposto. La soddisfazione più grande era finire la giornata ed essere contenti di aver portato a casa un pezzo in più e di aver imparato qualcosa di nuovo che ti aiuta a crescere e migliorare in tutto”.