“La mia maturazione artistica è avvenuta dopo la perdita di mio padre e di una sorella molto giovane. Due malattie importanti che mi hanno portato a vedere il mondo sotto una luce differente: prima di questi momenti, sicuramente davo importanza ad aspetti diversi nella mia vita. Mio padre, da quando è scomparso, è sempre con me e mi guida in ogni cosa io faccia. Soprattutto nella danza, nella realizzazione delle mie coreografie, prendo proprio la forza da lui, dal suo ricordo. Era un uomo onesto che, nella sua semplicità, voleva cambiare il mondo. Ed io, in quello che faccio, provo a portare avanti le sue idee, così avanguardiste. In questo pezzo, una prosa di Giorgio Gaber, rifletto proprio sulla sofferenza di mio padre, di come la sua vita sia cambiata in pochissimo tempo e di come sia riuscito, lui stesso, a farmi vedere il mondo da un’altra prospettiva. Da quando non c’è più, la mia vita ha altre priorità, in ogni cosa che faccio lui c’è sempre. È il mio spirito guida. Che mi segue nella mia vita di tutti i giorni, che mi aiuta ad affrontare le difficoltà. Può sembrare strano, ma io sto vivendo mio padre più ora, che non c’è più, nella mia quotidianità, di quando era fisicamente con me. Ogni giorno sento le sue parole, che mi spronano ad andare avanti. Ciò che più porto di lui, ciò che voglio raccontare di lui in ogni cosa che faccio è la sua onestà, il suo essere cristallino e con un grande desiderio: far trionfare sempre la giustizia, la meritocrazia. Lui non voleva mai, in ogni suo lavoro, sovrastare gli altri. E questo è un insegnamento fondamentale per tutto il mondo di cui faccio parte: purtroppo si tende a far prevalere il proprio ego. Su tutto. E forse, proprio dall’onestà, dalla partecipazione e dal desiderio di cambiare il mondo, caratteristiche proprio di mio padre, potremmo prendere tutti spunto. Di lui mi porto anche il suo immenso desiderio di voler combattere sempre le ingiustizie: ed io, nel mio lavoro, ogni giorno, sto provando a fare questo. Sempre. E lui mi guida. Ed è bellissimo”. È questo il ricordo commovente del padre da parte di Barbara Gatto, insegnante, coreografa, e direttrice di Arte Danza, istituzione per l’arte coreutica a Novara e fondatrice della neonata compagnia giovanile Bagart Ballet Company.
Queste toccanti parole sono state riportate dal Giornale della Danza in un’intervista realizzata dopo il conferimento del Premio Speciale per la categoria Composizione Coreografica assegnato da Sara Zuccari, direttrice della suddetta testata, all’Expression International Dance Competition 2019, organizzata da IDA a Firenze dal 22 al 24 febbraio scorsi. La pièce, “La Coscienza della morte”, a cui è stato conferito il Premio è stata tratta da uno spettacolo da lei stessa realizzato “Eppure è un uomo”, in cui attraverso brani di prosa, tra le musiche di Fryderyk Franciszek Chopin e Johannes Brahms, vengono affrontate diverse tematiche, con la tipica ironia dell’autrice novarese, così da offrire al pubblico in sala diversi interessanti spunti di riflessione. Lo spettacolo verrà portato in scena al Teatro Faraggiana di Novara il 30 e 31 ottobre 2019, mentre il 21 settembre la Bagart Ballet Company, sarà al Teatro Martinitt di Milano con lo spettacolo “A tutto Gaber”, interamente coreografato da Barbara Gatto sulle musiche “spensierate” del teatro canzone del cantautore milanese conosciuto ai più. Entrambi i lavori rappresentano per Barbara Gatto motivo di grande soddisfazione: “Attraverso queste proposte cerco di trasmettere un messaggio agli spettatori, dando così un mio contributo alla personale riflessione di ognuno di noi”.
A proposito del riconoscimento ricevuto al Concorso di Firenze, Barbara ha dichiarato: “Per noi che crediamo nella Danza e ci impegniamo quotidianamente per rendere omaggio a quest’Arte, il Concorso Expression è un appuntamento da non perdere per le opportunità concrete che offre, tra le quali esperienze uniche in prestigiosissime scuole internazionali. I miei complimenti vanno ai ragazzi e all’intera organizzazione”.